COVID-19: TAMPONI E TEST SIEROLOGICI
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Cosa sappiamo del virus?
l virus infetta l’organismo ed inizia il periodo di incubazione della malattia che mediamente dura 4-7 giorni. Durante l’incubazione il paziente è asintomatico ma è contagioso. Inizia quindi il periodo sintomatico (febbre, congiuntivite, mal di gola, tosse, disturbi addominali ecc.). L’organismo reagisce all’infezione producendo anticorpi, inizialmente di classe IgM e successivamente di classe IgG. La massima contagiosità (virus nelle secrezioni) corrisponde agli ultimi giorni del periodo di incubazione ed ai primi giorni di malattia sintomatica. Poi, in caso di evoluzione positiva, la presenza del virus nelle secrezioni diminuisce
LA RICERCA DEGLI ANTICORPI anti-SARS_CoV-2
LA RICERCA DEGLI ANTICORPI anti-SARS_CoV-2
Si utilizza la metodica CLIA (Chemiluminescenza) unitamente alla metodica ELISA (Enzime Linked Immunosorbent Assay). L’esame viene eseguito con utilizzo di tecnologie in uso nelle indagini di laboratorio di cui disponiamo per altre indagini sierologiche.
Sulla base delle conoscenze attuali, i risultati dei test sierologici vanno così interpretati:

La ricerca di anticorpi in realtà può solo dimostrare se infezione ci sia stata o meno, ma non ci può rivelare se il soggetto sia contagioso.
La metodica raccomandata per la ricerca del Virus SARS-CoV-2 (OMS, ECDC, ISS) è la rRT-PCR (reverse Real Time Polymerase Chain Reaction) che ricerca l’RNA virale con sensibilità e specificità elevatissime. La ricerca avviene attraverso l’effettuazione di un tampone naso-faringeo. Non sono rari però i casi di FALSI NEGATIVI, vale a dire persone ammalate di COVID che sono negative alla ricerca del virus nel tampone. Ciò può essere la conseguenza di un errore di campionamento o di una diminuzione della carica virale nelle secrezioni.
In assenza di sintomatologia o in presenza di sintomi non specifici, un approccio prevede l’esecuzione CONTEMPORANEA del test sierologico e della rRT-PCR consente di trarre le seguenti conclusioni:

